Di Maria Andriulli – Leo Masciulli : “Una vita a colori ” – tratto dalla rivista “Mondo Basilicata” del Consiglio regionale di Basilicata

Di Maria Andriulli – Leo Masciulli : “Una vita a colori ” – tratto dalla rivista “Mondo Basilicata” del Consiglio regionale di Basilicata

Un fatturato di oltre venti milioni di dollari e un mercato in grande espansione dal Canada all’America del sud. Da pulitore di tini per gli inchiostri a produttore di concentrati di vernici speciali per tutti gli usi, dalla plastica, alla carta, alle auto, oltre che per la Nasa. E’ la storia della “Cardinal Colors” fondata dal lucano Liborio Masciulli nel 1976 a Paterson nel New Jersey. E’ il 1950 quando Liborio Masciulli, appena diciottenne, parte da Montescaglioso, piccolo centro della Basilicata, per raggiungere gli Stati Uniti d’America. La stessa rotta, lo stesso viaggio che nel 1920 aveva compiuto suo padre Mauro, passando da Ellis Island. Anche lui in cerca di fortuna in quel “Nuovo Mondo” da cui sarebbe ripartito dopo molti anni per far ritorno al paese . Tuttavia, in Italia nell’esprimere il diritto di voto, Mauro perde la cittadinanza americana, condizione che pregiudica il suo diritto di entrare liberamente in America. Un’opportunità che viene offerta qualche anno dopo, grazie ad una nuova legge, al suo secondo genito Liborio che parte in tutta fretta riuscendo dopo alcuni mesi a riunire tutta la famiglia. Il giovane Liborio si imbarca dal porto di Napoli lasciandosi alle spalle una faticosa vita da contadino e gli affetti della famiglia. I giorni a bordo della nave Saturnia nell’oceano freddo e agitato non scalfiscono il carattere visionario e determinato del giovane lucano che l’8 dicembre 1950 arriva a New York, dove ad attenderlo c’è lo zio Carmelo pronto ad ospitarlo nella sua casa di Brooklyn. questa la sua prima impressione arrivando nella baia di New York.

Quel nome, ereditato dal nonno e portato con orgoglio, diventa improvvisamente troppo complicato, troppo italiano, così qualcuno pensa di cambiarlo. Era necessario rinunciare a una parte di sé; da quel giorno sarebbe stato Leo. A scuola Leo è andato giusto il tempo per imparare a leggere e scrivere. La nuova lingua è per lui difficile, ma è determinato ad imparare in fretta e così di sera frequenta la scuola di Bay Ridge, mentre di giorno lavora in fabbrica. Il caso vuole che siano proprio gli inchiostri a sporcare le sue mani e a determinarne il destino. In quella fabbrica non perdono occasione per prenderlo in giro, ma lui non si lascia intimidire e fa tradurre ad un amico un’epocale “sentenza” verso chi lo fa oggetto di scherno:.La promessa a se stesso di avere un giorno una fabbrica tutta sua diventa una ragione di vita.Da Brooklyn Leo si sposta a Paterson. Non un luogo qualunque, non una scelta a caso. La città della seta è infatti un piccolo microcosmo lucano; una comunità di montesi occupa un quartiere intero di Paterson già dai primi anni del 900. Tutta la 21esima strada (Twenty First Avenue), o meglio Lewis Street, parla, vive e si identifica in una piccola Montescaglioso. E’ lí che Leo sfreccia con una decapottabile gialla conquistando la sua Bice, una bella abruzzese di Fraine che sarà la compagna di tutta la vita da cui avrà tre figli: Marco, Bice e Liana. A Paterson può condurre una vita sociale che consolida le sue radici. In quella strada a cui oggi è stato dato anche il nome di “Montescaglioso Street”, dal 1928 c’è un simbolo, un avamposto delle tradizioni e della cultura lucana e italiana: la “Società di Mutuo Soccorso San Rocco Montescaglioso” a cui il giovane montese ormai ventunenne viene ammesso a far parte il 1 novembre 1953. Oggi un documento scritto con una grafia d’altri tempi sui registri sociali della Società ci racconta di quel frammento di vita di Leo e di una seduta straordinaria in cui si decideva come festeggiare i 25 anni della Società di Mutuo Soccorso; società che ha determinato tante vite e incrociato tante storie. In quel documento per certi aspetti curioso e simpatico, si legge che un apposito comitato ha deciso il menù del pranzo per la celebrazione del 25esimo che prevede oltre ad un antipasto assortito, un “minestrone alla Lucania”, un contributo di partecipazione pari a tre dollari a persona e l’ingresso di tre nuovi soci tra cui Masciulli. Da allora sono passati 65 anni e possiamo dire che Liborio Masciulli è il più anziano tra i soci, oltre che uno tra i più generosi sostenitori. E sì, perché Leo ne ha fatta di strada. Una strada percorsa con il piglio e l’orgoglio di essere lucano che ha portato quest’uomo dalla figura esile a diventare un imprenditore di successo a cui basta una stretta di mano per chiudere un affare.Ancora oggi quegli occhietti piccoli e vispi riescono a guardare oltre, seguono e scrutano tutto quanto è intorno, proprio come era successo con le formule chimiche per realizzare colori densi e brillanti. “Un chimico empirico” usa definirsi. Da pulitore di tini degli inchiostri a leader mondiale nella produzione di vernici e colori concentrati. Le giornate Leo le trascorre al North Jersey Country Club di Wayne, dove gioca a golf, la sua grande passione, ma ogni giorno passa dal laboratorio della sua azienda per salutare il team degli ingegneri chimici che si rivolgono a lui per risolvere qualsiasi problema.

Un lungo viaggio quello di Leo, un viaggio iniziato con una valigia di cartone in cui c’erano sogni, speranze e grandi ambizioni diventate realtà. La sua è una storia di successo di un lucano rimasto sempre umile, che non ha mai dimenticato le sue radici.
Maria Andriulli

RIVISTA CONSIGLIO REGIONALE DI BASILICATA “Mondo Basilicata”

 

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