Titolare della cattedra di Teoria e tecnica dell’interpretazione scenica presso il Conservatorio di Musica di Parma, Pacifica Artuso nasce a Matera e vive a Montescaglioso, dove inizia giovanissima gli studi musicali, sotto la guida del M° Damiano D’Ambrosio.
Dopo aver frequentato il Liceo classico, si laurea in Lettere con il massimo dei voti, presso il Dipartimento di Musica e teatro dell’Università La Sapienza di Roma e consegue il Diploma di canto presso il Conservatorio di Latina. Studia recitazione e Dizione a Roma, dove risiede, e dove muove i primi passi come attrice, con piccoli ruoli in fiction, programmi televisivi, come speaker di documentari andati in onda su Rai 3, come attrice-cantante nella compagnia del teatro Flaiano e in seguito come protagonista del cortometraggio La musica mi fa morire, a cui è stato riconosciuto l’Interesse Culturale nazionale dal MIBAC.
Successivamente partecipa in qualità di regista, attrice e autrice a spettacoli teatrali e inizia a sperimentare forme sceniche e drammaturgiche costruite su repertori e generi musicali diversi: l’opera lirica e il mito di Giuseppe Verdi ispirano Le donne di Verdi, così come l’interesse per la canzone d’autore ispira l’Omaggio a Battisti– Mogol, in cui come voce recitante ha interpretato le canzoni di Mogol con l’orchestra ritmo-sinfonica del Conservatorio di Benevento, alla presenza dello stesso autore, in occasione del Premio Nazionale delle Arti del Miur (Benevento, 2019). Sulla stessa linea, il prossimo progetto, che la vede impegnata come regista e voce narrante nello spettacolo-concerto prodotto dal Conservatorio di Musica “A.Boito” di Parma, Muse in-canto, nell’ambito del Progetto Omaggio alla Tebaldi, nel Centenario della nascita della grande cantante.
Eclettica per vocazione, è autrice di articoli e pubblicazioni di interesse storico-musicale e didattico, è iscritta all’Ordine dei Giornalisti, Elenco pubblicisti, ha collaborato con la RAI come autrice e collaboratrice ai testi, ha presentato eventi, concerti e festival teatrali. Versatile anche come attrice, è a suo agio nel repertorio comico-brillante che la riporta agli spettacoli di teatro cabaret, degli anni della sua formazione teatrale.
Ha insegnato in diversi Conservatori italiani, spaziando dalla Storia ed estetica della Musica alla Storia della Musica per la didattica, fino alla Teoria e tecnica dell’interpretazione scenica, la materia che meglio di tutte rappresenta le passioni che ha sempre coltivato e le competenze acquisite: la preparazione attoriale del cantante lirico, a cui oggi è richiesta una sempre maggiore preparazione scenica e drammaturgica e capacità espressive non solo musicali ma anche corporee.